Naso perennemente chiuso, fatica a respirare, ma anche catarro che ristagna in gola, che gocciola dal naso, o che viene espulso con fatica dal naso in forma densa, maleodorante e di colorito giallo-verde. Sono questi i principali segnali e sintomi della sinusite cronica, patologia che se trascurata o curata nel modo non corretto rischia di danneggiare l’intero apparato respiratorio.
La sinusite è un’infiammazione che attacca le cavità presenti nelle ossa del cranio (i seni paranasali). Questo processo infiammatorio genera l’aumento della normale secrezione di muco che finisce col ristagnare in queste cavità con la formazione di batteri che vanno ad infettare il muco stesso, il quale poi si trasforma in catarro purulente e maleodorante.
In molti casi questa infezione batterica è conseguenza di una patologia virale delle prime vie respiratorie, dal comune raffreddore ad una faringite trascurata, ma può anche essere innescata dalla presenza di ipertrofia dei turbinati o di polipi nasali. Altri sintomi della sinusite, infiammazione che non passa da sola e che va senza dubbio curata, e in particolare di quella cronica, sono tosse catarrosa, senso di pesantezza alla testa, alitosi, perdita di olfatto, dolore e pressione negli occhi. Fra i fattori di rischio sono piuttosto frequenti anche le allergie (pollini, polvere), il fumo e la conformazione ristretta dei seni paranasali.
Sinusite cronica: ma i farmaci sono rimedi veri o semplici palliativi?
Il ripetersi delle infezioni nasali può determinare una infiammazione permanente dando vita alla cosiddetta sinusite cronica, patologia che rendendo difficoltosa la respirazione va ad incidere pesantemente anche sulla qualità della vita e relazionale (difficoltà a dormire bene, scarso appetito, cefalee, scarsa concentrazione sul lavoro). Il rimedio per risolvere la sinusite, e soprattutto per evitare che essa diventi cronica, è senza dubbio la cura dell’infiammazione che provoca il ristagno di muco e quindi la formazione del catarro. E’ facile che il medico prescriva l’assunzione di antinfiammatori e anticongestionanti per liberare l’ostruzione di muco, associando a questi, molto spesso, un ciclo di aerosol. In alcuni casi i farmaci, che hanno ovviamente tutti controindicazioni ed effetti collaterali, possono apportare qualche beneficio, ma se siamo in presenza di sinusite ormai cronicizzata sarà complicato ottenere molto più di un semplice effetto placebo. Queste le ‘classi’ di farmaci che vengono solitamente proposti:
– Antibiotici. I più comuni sono quelli a base di Amoxicillina (ad esempio Augmentin, Klavux), oppure a base di Azitromicina (Zitrobiotic, Rezan) o ancora con principio attivo Moxifloxacina (es.Vigamox, Avalox).
Tali antibiotici sono somministrati in caso di sinusite batterica acuta.
Non è raro, però, che l’antibiotico scelto per la cura della sinusite risulti inefficace: in simili frangenti, è possibile che il farmaco prescelto non funzioni contro il particolare patogeno responsabile della manifestazione della malattia.
– Decongestionanti nasali. Citiamo, ad esempio,l’Actifed o l’Actigrip, entrambi a base di Pseudoefredina, il farmaco più utilizzato in terapia come decongestionante nasale, ma esistono anche il celebre Vicks sinex o l’Oxilin, tutte e due a base di Oximetazolina cloridrato. Tali prodotti sono disponibili anche senza prescrizione medica, sotto forma di compresse, liquidi e spray nasali; la loro somministrazione non deve protrarsi a lungo dato che possono causare seri effetti collaterali, peggiorando, talvolta, la situazione e generando dipendenza psicologica.
– Corticosteroidi nasali. Sono utili per contrastare le infiammazioni gravi nel contesto della sinusite e ce ne sono di diversi tipi, quelli a base di Fluticasone (Avamys, Fluspiral, Flixonase) oppure di Budesonide (es. Biben, Pulmaxan) o, ancora, di Triamcinolone (es.Kenakort) e di Beclometasone (Rinoclenil, Becotide nasale)
– Corticosteroidi orali o iniettabili. Solitamente consigliati in caso di gravi sinusiti, sono a base di Prednisone (citiamo il Deltacortene o il Lodotra), oppure di Metilprednisolone (Advantan, Medrol, Urbason)
Da segnalare anche i lavaggi nasali con soluzione salina e numerosi rimedi naturali: oli essenziali a base di eucalipto e menta che possono essere utilizzati come potenti anticongestionati, inalati attraverso i fumenti di acqua calda nel quale viene sciolta qualche goccia di olio essenziale. Spesso però il disturbo torna e chi soffre di sinusite può avere anche tre o quattro attacchi in un anno. Tra le novità ‘naturali’ ricordiamo lo spray nasale che sfrutta l’azione di un enzima isolato da un batterio che si trova naturalmente sulla superficie della alghe marine per combattere i batteri che causano la sinusite – in particolare quella cronica. Lo spray a base di “Bacillus licheniformis” sembra dare qualche sollievo, ma da qui a ‘curare la sinusite cronica’ ce ne passa.
Tre consigli indolori per curare la sinusite cronica: visita dall’otorino, laser terapia o balloon sinuplasty
Detto questo, visti uno ad uno farmaci e rimedi naturali, è bene tenere presente che la sinusite cronica si caratterizza per la difficoltà nell’essere curata per via della resistenza opposta dai batteri che la causano. Questa resistenza rischia spesso di vanificare le terapie antibiotiche. E dato che una sinusite cronica malcurata o trascurata può anche generare complicanze piuttosto serie, dalla meningite all’infezione delle orbite, se si sospetta che sia in atto un processo infiammatorio (acuto o cronico) dei seni paranasali o se si riscontra l’inefficacia delle cure, è sempre opportuno e necessario ricorrere alla visita specialistica otorinolaringoiatrica. Lo specialista otorino potrà infatti suggerirvi le terapie corrette e definitive per risolvere il vostro problema di sinusite, terapie che esistono, eccome! In particolare oggi esistono due soluzioni ottimali come l’intervento risolutivo eseguibile in ambulatorio con laser e balloon sinuplasty (vaporizzazione delle mucose infiammate con il laser e dilatazione dei seni paranasali per l’aspirazione del catarro). Due interventi ambulatoriali che si eseguono senza dolore, senza uso di fastidiosi tamponi nasali e senza convalescenza.
Per una diagnosi efficace anche il colore del catarro è importante
La visita specialistica otorinolaringoiatrica viene integrata dalla video fibroscopia del naso e della gola. Grazie ad una sottile videocamera, collegata ad un sistema di fibre ottiche, l’otorino può esplorare le alte vie respiratorie, capendo facilmente il meccanismo che ha determinato la sinusite e la localizzazione del processo infiammatorio. In molti casi, per completare la diagnosi, è utile un’indagine allergologica, esame indolore e veloce, che consente di individuare eventuali fattori di rischio per il ripetersi della rinosinusite (per esempio allergia alla polvere, ai pollini). Mediante la video fibroscopia, inoltre, lo specialista può comprendere la possibile insorgenza di patologie a carico di bronchi e polmoni oppure la presenza di polipi nelle fosse nasali e nei seni paranasali. Una sinusite, specie quella che si cronicizza causa infezione alle mucose, può sviluppare i polipi. Ma non è tutto: molto spesso infatti anche i polipi nasali, ostruendo le vie respiratorie possono far tornare la sinusite. Insomma, il paziente potrebbe entrare in un circolo vizioso in cui le due malattie compaiono insieme o alternativamente rendendo davvero dura la sua vita. Altro dettaglio che dettaglio non è, perché risulta fondamentale per capire causa e gravità del naso chiuso da sinusite, è il colore prima del muco poi del catarro.
Se il muco è chiaro o trasparente, non c’è di che preoccuparsi. Siamo in buona salute e il nostro organismo lo produce proprio per idratare le vie respiratorie e mantenerle umide al punto giusto, condizioni necessaria per garantire il corretto passaggio dell’aria tra naso e bocca.
Se il muco inizia a diventare bianco opaco/perlato c’è un inizio di congestione in atto, è già in atto un raffreddore o un’infezione nasale.
Se il muco diventa vischioso e denso assumendo un colore giallognolo o verdastro siamo in presenza di catarro che deve la sua colorazione a materiale purulento disciolto ed è quindi la conseguenza di un’infezione batterica delle vie respiratorie profonde (tracheite, bronchite).
Il catarro rossastro o striato di rosso è la conseguenza di sangue ad esso frammisto che nella maggioranza dei casi è dovuta dalla rottura di qualche capillare in seguito a tozze violenta. In ogni caso è bene tenere sotto controllo la situazione e rivolgersi ad un medico.
Il catarro sieroso, scarsamente denso e tendente a rosa è tipico dell’edema polmonare mentre se di colore biancastro può essere segno di un carcinoma polmonare.
E’ opportuno anche valutare da dove venga espulso il catarro
Il catarro che gocciola dal naso, come abbiamo visto, è sintomo quasi sempre di un raffreddore mentre quello che viene espulso con la tosse è dovuto ad un’infiammazione dei bronchi. C’è però il caso del catarro in gola, gocciolando dalle cavità retro nasale. Questo è il segno di un’infiammazione che interessa i seni paranasali o altre zone delle vie respiratorie.
Il catarro retro nasale è invece un fenomeno che nasce in seguito ad un disturbo dovuto all’infiammazione della gola. Le ghiandole aumentano la secrezione di muco e rallentano i naturali movimenti che portano all’inghiottimento del catarro che ristagna in gola o cola dietro al naso creando la sensazione di avere un groppo in gola. Il fenomeno nasce, oltre che con influenza, raffreddore o infezioni batteriche anche con le allergie respiratorie (polline e polvere le più tipiche).
La terapia con laser
Molto spesso farmaci e rimedi naturali sono efficaci per ridurre il catarro ma l’unica soluzione definitiva, soprattutto se si soffre spesso di questo disturbo, è la rimozione delle mucose infiammate. Rimozione indolore che può avvenire con l’intervento con laser che può essere declinato in vari modi a seconda della zona da curare ma che ha una caratteristica comune: dura pochi minuti e non richiede tamponi nasali o ricoveri. Dopo circa un’ora il paziente può tornare alla sua vita senza nessuna conseguenza e, soprattutto, senza catarro. Ma vediamo nel dettaglio la terapia chirurgica della sinusite cronica
L’obiettivo principale della terapia chirurgica della sinusite cronica è quello di ripristinare la corretta “ventilazione” dei seni paranasali e facilitare il passaggio e l’espulsione del muco e delle secrezioni attraverso il naso. Il trattamento avviene in ambulatorio, è indolore e si esegue mediante una sottile fibra ottica laser che vaporizza i tessuti infiammati o in eccesso, senza fuoriuscita di sangue e rispettando le parti sane. La laser chirurgia del naso e dei seni paranasali risulta pertanto una procedura priva di rischi, quanto efficace, e che non necessita di tamponi nasali, ricovero o convalescenza.
La nuova terapia ‘Balloon Sinuplasty”
Una delle tecniche più avanzate per agire, contrastare e risolvere la sinusite, acuta e cronica, è la “balloon sinuplasty” o palloncino per la sinusite. Lo specialista otorino interviene inserendo un palloncino sgonfio, sottile come un filo, dentro il seno nasale. Una volta inserito, il palloncino viene gonfiato facendo così defluire il muco in eccesso e il catarro. Anche questa procedura è totalmente indolore, senza utilizzo di bisturi, senza sanguinamenti, tamponi, e dura pochi minuti. Questa terapia, così come quella laser, è specifica per la sinusite e in tutti i casi in cui il naso chiuso impedisce una buona qualità della vita e del riposo notturno; oppure quando ci si ammala con troppa facilità, quando sono presenti polipi nasali e ovviamente quando dal naso si soffiano muco e catarro denso, non si percepiscono bene gli odori e antibiotici e aerosol non funzionano. L’intervento per sinusite cronica “Balloon Sinuplasty” dura circa mezzora e può essere eseguito in anestesia locale. Attraverso le narici, senza tagli di nessun tipo, l’otorino introduce nel naso e nei seni paranasali, ossia dove ristagna il muco, un catetere alla cui estremità viene gonfiato un palloncino. In tal modo si produce una dilatazione permanente dal quale fuoriesce il muco/catarro in eccesso, dilatazione utile ad evitare le recidive della sinusite. Durante l’intervento si procede all’aspirazione del catarro infetto presente nei seni paranasali e, una volta conclusa questa operazione di ‘pulizia’, il palloncino viene sgonfiato e rimosso insieme al catetere.
Questa terapia innovativa non è invasiva, risparmia traumi alla mucosa interna e, oltre a garantire risoluzione del problema sinusite, evita rischi a carico di vista e olfatto.