Il russamento e le apnee notturne come primo sintomo dell’insonnia
Spesso causa di ironie, il russamento non è soltanto un fastidio per chi ci sta accanto ma può anche dare seri problemi nella vita di tutti i giorni perché russare incide su una parte fondamentale della nostra giornata: il riposo. Infatti può essere il primo sintomo dell’insonnia.
Il riposo è frammentato e leggero, ci si sveglia di continuo. Ci si riaddormenta ma poco dopo gli occhi sono ancora aperti. Quando la sveglia suona chi soffre di questo disturbo è poco riposato, durante la giornata accusa mal di testa.
La situazione è ancora più pericolosa se, ad esempio, per recarsi a lavoro si devono fare lunghi tratti di strada. Inoltre aumentano i rischi di infarto e ictus celebrale. Tra le cause dell’insonnia, oltre che malattie cardiache, diabete, ipertensione, ci sono le apnee notturne. E’ un fenomeno piuttosto diffuso: ne soffre il 5 per cento della popolazione.
Un campanello d’allarme da non sottovalutare è il russamento cronico. Può essere il primo sintomo dell’alterazione della funzionalità respiratoria. Il disturbo progredisce rapidamente fino a diventare sindrome delle apnee ostruttive.
Altri elementi da considerare sono sonnolenza, stanchezza, scarsa concentrazione, depressione dell’umore e mal di testa mattutino. Di solito il riposo di chi soffre delle apnee notturne ha fasi di forte russamento alternate a silenzi, dove appunto sopraggiunge l’apnea.
In sostanza ai soggetti che ne soffrono accade questo: le vie aeree si restringono durante il sonno a causa della riduzione dei muscoli faringei. Tale fenomeno è spesso dovuto al tessuto adiposo in eccesso, per questo è più frequente che questo disturbo interessi pazienti in sovrappeso. A seconda della gravità (l’apnea può essere parziale o totale) si fa più fatica a respirare e, alla fine, ci si sveglia.
I rimedi naturali riguardano soprattutto le abitudini di vita. Può aiutare evitare l’alcol e diminuire il peso corporeo, con una sano stile di vita, ridurre l’assunzione di caffè o altri stimolanti. Nei casi meno gravi, può aiutare uno spray nasale (ma prima è bene consultare il medico), cerotti, lubrificanti delle mucose o rimedi a base di melatonina per rilassarsi.
Nei casi più gravi potrebbe essere necessario affidarsi ad un aiuto esterno: esistono in commercio apposite maschere che assistono la respirazione. Anche in questo caso è bene farsi visitare da uno specialista. Si tratta però di rimedi che fanno convivere con il problema.
Se si vuole invece eliminarlo può essere necessario l’intervento chirurgico. Ce ne sono di diversi tipi, da quello in anestesia generale per il rimodellamento del palato o la correzione del setto nasale, e l’intervento laser per smettere di russare, in ambulatorio. Quest’ultimo si svolge senza bisturi e interessa il palato. La luce del laser vaporizza la mucosa in eccesso con un processo di sublimazione e i tempi di guarigione sono piuttosto veloci. L’intervento dura pochi minuti e permette un doppio risultato: smettere di russare e dire addio alle apnee del sonno.