Nel linguaggio scientifico sono definiti come acufeni o acufene i cosiddetti “fischio all’orecchio o ronzio dell’orecchio”, rumori fastidiosi, che alle volte sono intermittenti ma possono anche divenire incessanti andando ad incidere in modo determinante sul sonno, sul nostro umore e quindi sulla qualità generale della nostra vita.

Le ultime indagini scientifiche sulla materia hanno evidenziato che almeno un italiano su dieci soffre di acufeni.

Uscendo dal nostro Paese si apprende dall’Hearing Research, una delle più autorevoli riviste internazionali di audiologia, che il disturbo interesserebbe dall’ 11,9% al 30,3% della popolazione generale, con picco tra i 60 e i 69 anni ed una maggiore frequenza nel sesso maschile rispetto al femminile.

Gli acufeni, che possono manifestarsi come detto sotto forma di soffio, fruscio, pulsazione, fischio e ronzio ed interessare uno od entrambi gli orecchi,

ma anche essere avvertiti genericamente all’interno della testa, sono la conseguenza di uno stato patologico dell’orecchio, un danno dell’orecchio interno, di solito di modesta entità, ma che finisce col rendere complicato (se non impossibile) svolgere anche semplici attività quotidiane, dalla guida dell’auto al giocare ed interagire con i nostri figli e nipoti.

Le origini dell’acufene

Una prima regola base per comprendere quando potremmo soffrire di acufene è non sottovalutare sensazioni uditive avvertite anche sporadicamente. Questo perché anche un piccolo trauma acustico, magari provocato da una pallonata ricevuta sull’orecchio oppure da una semplice infezione o otite, può generare lievi scompensi nella coclea e lungo la catena delle vie uditive finendo col causare prima acufene e, se non ben trattato, anche malfunzionamenti uditivi più gravi e persistenti. L’acufene può essere dunque causato dalle malattie più comuni dell’orecchio come infezioni virali o batteriche, otite, sordità genetiche, ma non vanno sottovalutate altre possibili concause quali problematiche legate all’articolazione cervicale, di postura e persino scompensi della dentizione e odontoiatrici. Da rilevare come tali probelmi posturali, cervicali e odontoiatrici, spesso siano innescati da periodi di stress, durante i quali è più facile notare anche l’insorgere di acufene.

Fattori di rischio

Una recente indagine scientifica pubblicata sull’American Journal of Medicine ha preso in analisi circa 15mila soggetti con acufene, identificando alcuni fattori di rischio nell’abbassamento uditivo, l’esposizione al rumore cronica, il fumo di sigaretta, patologie quali ipertensione, cardiopatie e problemi circolatori, nonché disturbi della sfera psicologica come l’ansia e la depressione e, come sopra esposto, anche alcune patologie muscolo-scheletriche a carico della testa e del collo.

Una corretta diagnosi può evitare conseguenze più gravi e inutili perdite di tempo

In passato, questa alterazione dell’udito, veniva ritenuta non curabile. Per fortuna la ricerca e la medicina hanno fatto passi da gigante. Oggi gli acufeni possono essere facilmente trattati, ovviamente solo a seguito di una corretta e rigorosa diagnosi. In questo lavoro funzionale a riconoscere se quanto avvertito dal paziente rientri o meno nella casistica degli acufeni e quale sia effettivamente la causa principale all’origine del disturbo, ci sono venuti in aiuto metodi diagnostici strumentali ed esami sempre più specifici e precisi, in grado di stabilire non solo le cause, ma anche le cure più idonee, cure che saranno tanto più efficaci quanto più precocemente avviate. E’ importante, infatti, quando si avvertono rumori insoliti o insolite sensazioni uditive, non perdere tempo e ricorrere ad una opportuna valutazione specialistica presso l’otorinolaringoiatria per prevenire danni più gravi e duraturi.

Presso il nostro studio è possibile diagnosticare in modo professionale, autonomo e rapido, tutte le possibili cause di acufeni. Senza liste d’attesa, senza dover perdere altro tempo tra impegnative e corsie di ospedali e potendo al contempo usufruire di un protocollo terapeutico personalizzato e d’avanguardia. Il paziente verrà seguito passo passo e condotto gradualmente alla soluzione del problema.

Per capire la causa dell’acufene e scegliere un’efficace terapia è infatti necessario un protocollo diagnostico razionale che prevede:

    • visita specialistica otorinolaringoiatrica
    • identificazione dei fattori di rischio concomitanti
    • identificazione e terapia di malattie di organi “vicini” all’orecchio: mandibole, collo, patologie neurologiche (disturbi d’ansia ed altre)

Terapie classiche ‘fuori bersaglio’

Spesso, all’insorgere del disturbo, il paziente ricorre a terapie farmacologiche, queste – tuttavia – non sono specifiche per la cura dell’acufene, semmai  vanno ad agire sullo stato di stress innescato dall’insorgere dell’acufene stesso.

Altre terapie con anestetici locali possono invece causare effetti collaterali come sonnolenza, vertigini, convulsioni e nausea.

Al contempo l’efficacia di cure e farmaci omeopatici, sebbene molto reclamizzata, in particolare su internet, non è stata mai supportata da evidenze scientifiche.

Laser terapia, una cura senza effetti collaterali

Tra le più moderne e scientificamente validate terapie per
curare i cosiddetti “fischi e ronzii dell’orecchio” rientra la Laser terapia a bassa emissione che agisce sulle cellule danneggiate della coclea dell’orecchio mediante una tecnologia di ‘biostimolazione‘. Il Laser viene applicato o mediante applicazione dello strumento dietro l’orecchio del paziente, il quale si trova comodamente seduto su di una poltrona reclinabile, oppure mediante un sottile adattatore, simile ad una penna a sfera, che viene inserito nel condotto uditivo esterno. Nessun tessuto viene danneggiato e la trasmissione dell’energia laser alle cellule dell’orecchio da curare è ottimale. La durata di ogni seduta varia da caso a caso (da un minimo di 15 minuti ad un massimo di 60 minuti) con una frequenza che varia da un minimo di una seduta alla settimana ad un massimo di due per non più di cinque settimane. La biostimolazione con laser non ha effetti collaterali, è priva di dolore e migliora la qualità della vita dei pazienti affetti da acufeni. Ovviamente, lo ripetiamo, la selezione del paziente idoneo al trattamento degli acufeni con Laser Terapia a basso livello energetico prevede una accurata valutazione specialistica otorinolaringoiatrica.

A cura del Dottor Alessandro Valieri, specialista in otorinolaringoiatria