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Intervistatore: Quando il russamento diventa pericoloso?

Dr. Valieri: Il russamento può essere in taluni casi la spia di una malattia molto grave, che è la sindrome delle apnee ostruttive del sonno.

Intervistatore: Quando il russamento deve essere considerato pericoloso?

Dr. Valieri: Quando può essere correlabile a sintomi che normalmente non sono riscontrabili. Parlo di sonnolenza diurna, quindi una maggiore affaticabilità durante le ore diurne, parlo di caratteristiche non ristoratrici e del riposo notturno e la presenza di alcune dinamiche del sonno che non sono normali come eccessivi movimenti durante il sonno, eccessiva sudorazione, la mancanza di sogni, l’incapacità di ricordare quei pochi sogni che si fanno e la necessità nel corso delle ore notturne di dovere andare in bagno più spesso rispetto al normale.

Tutto questo deve far suonare il campanello d’allarme nel paziente, poiché è probabile che non si tratti solo di una vibrazione di mucose abnormemente allungate come quelle del palato molle, ma che queste mucose eccessivamente sviluppate e infiammate in talune circostanze possano determinare un’ostruzione al transito dell’aria verso i bronchi e i polmoni, determinando una assenza di ossigenazione del sangue e quindi un corteo di sintomi facilmente riconducibili a una malattia. La malattia prende il nome di sindrome delle apnee ostruttive del sonno o OSAS.

Intervistatore: Quando è utile consultare lo specialista otorinolaringoiatra per questo tipo di sintomi?

Dr. Valieri: Quando il nostro compagno, il nostro cosiddetto “Bed Partner”, inizia a percepire non più solo un russamento disturbante, ma anche l’interruzione del respiro durante il sonno, nonché una ripresa faticosa della respirazione dopo l’interruzione, come se il paziente fosse in asfissia e in sofferenza.