Le vertigini sono uno dei disturbi più invalidanti dal punto di vista fisico. Ne esistono di diversi tipi, associate a vari sintomi. Ognuna ha una sua cura, spesso un protocollo di movimenti, riabilitazione e farmaci per placare i sintomi associati. Uno dei più frequenti è quello dei cosiddetti “sassolini nelle orecchie”, nei casi della labirintite si fatica a stare in piedi, con la sindrome di Menière si avrà spesso la sensazione di orecchio pieno. Vediamole nel dettaglio, indicando i sintomi e la terapia.
Cosa fare in caso di vertigini
Nelle forme acute, con nausea e vomito, è giustificato andare al Pronto Soccorso ed è comunque necessario rivolgersi al medico. Per la diagnosi è importantissimo l’ascolto e il buon rapporto tra specialista e paziente: vanno infatti escluse altre patologie responsabili di sintomi simili, come patologie vascolari o disturbi malformativi dell’orecchio interno. Importante è anche eseguire alcuni test clinici per valutare la funzione uditiva e vestibolare e la necessità di approfondimenti.
Labirintite
Sintomi
Forti crisi vertiginose che rendono difficoltoso lo stare in piedi, malessere, nausea e vomito della durata di diversi giorni che costringono il paziente a letto. Questa è la neurite vestibolare o labirintite. Le vertigini aumentano per gravità in alcune ore e persistono per alcuni giorni con disorientamento spaziale che possono durare fino a sei settimane. La causa è l’infiammazione del nervo vestibolare causato di solito da un’infezione viralo o un accidente veicolare. Le vertigini di questo tipo possono colpire anche chi soffre di cefalea, con una grande incidenza tra donne in età fertile durante il ciclo mestruale oppure in menopausa. In questo caso possono durare diverse ore con sintomi acuti come acufeni, nausea, vomito, fastidio per rumori, luci e odori.
Terapia
In questo caso il disturbo si risolve con una terapia a base di farmaci.
Il medico può somministrare cortisonici, vitamine, vasoattivi a cui associare attività fisica e si può richiedere una riabilitazioni vestibolare.
In caso di mal di testa associato si possono prescrivere antiemicranici e acido acetilsalicilico (aspirina o farmaci equivalenti).
Sassolini nelle orecchie
Sintomi
In questo caso la sensazione è quella di avere dei corpi estranei che si muovono all’interno delle orecchie quando si sposta la testa. Il rumore è dovuto al distaccamento degli otoliti. Sono minuscole concrezioni che si trovano nell’orecchio interno e interessano diversi canali semicircolari. Quando ci si trova di fronte a questo tipo di disturbo, chiamato anche cupolotiasi e che di solito insorge in maniera improvvisa, si possono verificare anche altri sintomi: nausea, vomito, sudorazione, acufeni. Non è detto che ci sia una riduzione dell’udito e non sempre le cause sono note, tuttavia traumi, incidenti o forte stress possono causare il distacco degli otoliti. Il disturbo spesso è recidivo e, alla lunga, può frenare la normale vita lavorativa del paziente.
La conseguenza della vertigine posturale benigna sono infatti crisi che colpiscono all’improvviso, a volte durante il sonno. Spesso gli attacchi arrivano nei cambi di posizione o nei movimenti veloci. Possono durare pochi secondi ma, nei casi più gravi, anche qualche minuto.
Terapia
La diagnosi dello specialista otorinolaringoiatra avviene attraverso dei test fisici che consistono nel fare compiere al paziente dei movimenti per capire sintomi associati e dove andare ad intervenire. La terapia nella maggior parte dei casi avviene attraverso una serie di movimenti standardizzati e ripetuti che mirano a far tornare al loro posto gli otoliti, spostandoli quindi dai canali semicircolari.
Esiste anche una terapia farmacologica che si può associare a questa manovra. Spesso dopo la soluzione della fase acuta, con la manovra, rimangono i sintomi associati: acufeni, nausea e giramento di testa. In questo caso l’otorinolaringoiatra saprà consigliare quali farmaci assumere in modo da migliorare la funzione dell’equilibrio ed eventuali sintomi associati come nausea ed acufeni.
Sindrome di Menière
Sintomi
Si tratta di una delle cause più frequenti di vertigini oggettive, quelle che si manifestano quando si ha la sensazione che il mondo ruoti. Alcuni sintomi: crisi vertiginose di alcune ore, nausea, vomito, perdita temporanea dell’udito da un orecchio, acufeni (fischi o altri rumori nelle orecchie), senso di orecchio pieno. Colpisce soprattutto tra i 40 e i 60 anni.
L’insorgenza della sintomatologia può essere acuta ed intensa e raramente dura più di due giorni, con intervalli tra un episodio e l’altro anche di mesi. La causa è incerta: in circa la metà dei casi è associata ad altre malattie che, se curate, possono alleviare anche questo sintomo. Tra le ipotesi della sindrome c’è quella vascolare, allergica, ormonale, infiammatoria, psicosomatica e immunitaria.
Cause
Obiettivo della terapia è ristabilire l’equilibrio dei liquidi nell’orecchio interno e ridurre i sintomi durante l’attacco vertiginoso. La terapia è farmacologica e nell’80 per cento dei casi risolve il problema. Servono dalle tre alle sei settimane di cura. Durante le crisi vertiginose prevede sedativi di nausea e vomito. Necessaria una dieta povera di sodio e grassi e, nei casi più cronici, farmaci che contrastano l’aumento della pressione dei liquidi nel labirinto dell’orecchio, responsabile dell’equilibrio umano. Anche in questo caso ai farmaci è associato un ciclo di riabilitazione vestibolare che richiede diversi esercizi.