L’insonnia può essere dovuta alla cattiva respirazione notturna.
Polipi nasali, turbinati ingrossati, apnee del sonno e allergie portano ad un cattivo riposo. Ecco come combattere uno dei disturbi più fastidiosi per la vita di una persona

L’insonnia è una delle compagne di vita peggiori che ci possono essere. Non si tratta di una malattia ma di un sintomo che condiziona pesantemente la giornata, allungandola a dismisura e portandovi ad avere sonno anche nei momenti in cui dovreste stare più concentrati. Essendo un sintomo, per guarire l’insonnia in modo efficace è necessario capire di quale malattia o disturbo sia indice.

Prima di tutto è utile sapere che non esiste un solo tipo d’insonnia. Ce ne sono tre e ognuna può essere associata a diverse patologie. Se si hanno difficoltà ad addormentersi si tratta di “insonnia iniziale”. Tra gli anziani è molto comune invece la “insonnia centrale”: ripetuti e prolungati risvegli. Se invece ci si sveglia all’improvviso ad orari diversi dal solito si tratta di “insonnia terminale”.

L’insonnia può essere occasionale o cronica. Il primo caso è quello in cui alcuni fattori contingenti disturbano il riposo. Ad esempio l’alimentazione o l’assunzione di bevande alcoliche o eccitanti possono disturbare il ciclo del sonno. In fasi della vita in cui si hanno preoccupazioni si fatica a prendere sonno, manifestando insonnia iniziale, mentre chi fa turni di lavoro irregolari potrebbe soffrire ad esempio di insonnia terminale. Anche farmaci, fuso orario o cambio d’ora legale e solare possono causare disturbi al sonno.

L’insonnia cronica può essere invece legata invece a malattie più gravi. Solo per citarne alcune: compenso cardiaco, angina pectoris, depressione, ipotiroidismo, ipertrofia prostatica, encefalite, disturbi digestivi o malattie degenerative di vario tipo. Tra le cause dell’insonnia più comuni anche le malattie dell’apparato respiratorio: apnee notturne, allergie. In questo caso all’insonnia è associato spesso il russamento.

La diagnosi dell’insonnia passa attraverso diversi test: esame del sangue, anamnesi del sonno e test ancora più specifici come la polisonnografia notturna che prevede una notte in laboratorio. In questo caso al soggetto vengono posizionati elettrodi sulla testa che ne registrano l’attività cerebrale per rilevare i quattro stadi del sonno. L’esame è totalmente indolore. Inoltre lo specialista può sottoporre il paziente a test multiplo di latenza del sonno che misura la sonnolenza diurna: il soggetto trascorre un giorno in laboratorio riposando quattro o cinque volti ad intervalli regolari.

La buona notizia, se pensate di soffrire di insonnia, è che spesso il disturbo si risolve con alcune variazioni allo stile di vita: eliminare – quando si può, certo – i motivi di ansia e di stress, praticare un’adeguata attività fisica e mangiare in modo corretto, con pasti serali leggeri. E’ bene poi andare a letto ad orari regolari, in una camera aerata e puliti. I rimedi della nonna suggerirono anche un bicchiere di latte caldo, oltre naturalmente a tisane rilassanti come la camomilla o infusi di valeriana, melissa, passiflora e biancospino.

Per chi cerca rimedi farmaceutici, una delle sostanze più utilizzate per il trattamento dell’insonnia è la melatonina che regola il ritmo del sonno.

Attenzione però: è bene farne un uso moderato e non prolungato. Alcuni preferiscono ricorrere all’agopuntura, che produce un aumento di melatonina nel corpo.

Tuttavia, se il disturbo è dovuto alla respirazione, questi rimedi rischiano di essere soltanto palliativi. Nel caso in cui l’insonnia sia dovuta a seni nasali ostruiti da ipertrofia dei turbinati, polipi o allergia è su questi che bisogna agire. Se nelle fasi di sonno si russa molto, ad esempio, è probabile che sia proprio nell’apparato respiratorio la causa del dormire poco e male. L’insonnia potrebbe essere causata da apnee del sonno, uno dei disturbi più pericolosi.

Per capire se si soffre di apnea del sonno può essere utile innanzitutto il partner. Chiedete a chi dorme con voi se durante il sonno russate molto forte e alternate questa fase a silenzi. Se la risposta è positiva è bene recarsi subito dall’otorino per una diagnosi specialistica. L’apnea è dovuta ad una via aerea ristretta durante il sonno a causa della riduzione dei muscoli faringei, a loro volta dovuti molto spesso a tessuto adiposo in eccesso. L’apnea del sonno riguarda molto spesso, infatti, pazienti in sovrappeso e può essere parziale o totale.

Lo specialista otorinolaringoiatra nel caso riscontri una malformazione che porta all’apnea del sonno, polipi nasali o ipertrofia dei turbinati saprà consigliare la terapia migliore. Nei casi più gravi, per liberarsi dell’insonnia, può essere necessario operare. La chirurgia tradizionale in linea di massima prevede il ricovero ospedaliero con anestesia generale e degenza per rimuovere i polipi e, in generale, le cause di ostruzione al respiro. Esiste però anche un rimedio ambulatoriale: si tratta della chirurgia laser. Non richiede anestesia totale e l’operazione dura pochi minuti. Grazie al laser, le mucose responsabili in gran parte delle infiammazioni che portano alle patologie respiratorie, vengono ridimensionate e si può tornare alla vita precedente in poco tempo e senza alcun dolore. Con qualche ora di sonno in più.

A cura del Dott. Alessandro Valieri, specialista in otorinolaringoiatria, Bologna