I continui attacchi di mal di testa sono uno dei fastidi più comuni lamentati dai pazienti. Spesso in serata, dopo una giornata di lavoro, arriva l’emicrania che non permette di rilassarsi ma non è raro soffrire di mal di testa sin dalla mattinata, appena svegli. La cefalea è generalmente un dolore localizzato all’interno del capo o nella parte superiore del collo. Si tratta di un fastidio causata dall’alterazione dei meccanismi e dei processi fisiologici che attivano a loro volta le strutture sensibili allo stimolo del dolore che sono localizzate nella testa. Quando invece si soffre di mal di testa nella parte superiore del capo o attorno agli occhi la causa sarà da cercare in un disturbo respiratorio molto comune: la sinusite. Vediamo prima di tutto le cause e i tipi di mal di testa, per poi capire come intervenire.

Le cause del mal di testa

Le cause possono essere diverse: predisposizione genetica, trauma, cause endogene interne all’organismo. Tra i fattori scatenanti troviamo lo stress, abuso o il mancato uso di caffeina, un calo di zuccheri o l’iperglicemia, fumo, alcol, alcuni farmaci, un uso prolungato del computer, rumori intensi, sbalzi climatici.
Tra i
fattori endogeni ci sono le infiammazioni delle meningi, la modifica dei vasi sanguigni che irrorano il cervello, l’infiammazione dei nervi cranici e le difficoltà respiratorie, sinusite o allergie. C’è una differenza anche tra i tipi di mal di testa, che possono essere di origine primaria e secondaria.

I tre tipi di cefalea primaria

Cefalee primarie: si tratta di mal di testa che non è legato ad altre malattie e che generalmente può essere diviso in tre tipi.

La cefalea tensiva è la forma meno dolorosa che tende a manifestarsi con attacchi che possono andare da alcuni minuti a diversi giorni. Si presenta come il classico “cerchio alla testa” localizzato nella parte posteriore del cranio o in tutto il cranio. Di intensità media o lieve, è un mal di testa persistente.

Il secondo tipo di mal di testa molto comune è l’emicrania che colpisce prevalentemente donne e bambini, presentandosi come un dolore più intenso e pulsante, che esordisce lentamente in un lato del capo per coinvolgere la regione frontale sopra l’occhio e la tempia. Si manifesta con attacchi ricorrenti a frequenza variabile e può durare da quattro ore a tre giorni. Ci sono varie teorie sull’origine dell’emicrania ma quella principale riguarda l’origine neurovascolare. Ci sono poi alcuni fattori scatenanti, come gli squilibri ormonali (emicrania mestruale).

Molto dolorosa è la cefalea a grappolo che colpisce un lato della testa con attacchi frequenti e ravvicinati. L’attacco raggiunte la massima intensità dopo 15 minuti e può durare fino a tre ore, associato ad altri sintomi ben definiti: lacrimazione, arrossamento degli occhi, raffreddore e congestione nasale. Colpisce frequentemente gli uomini adulti, spesso fumatori.

Mal di testa e sinusite

Molto più comuni sono però le cafalee secondarie, ovvero mal di testa che derivano da altre condizioni patologiche. In alte parole sono un sintomo, non la malattia stessa. Quasi sempre si tratta di un mal di testa localizzato sopra gli occhi o nella fronte ed è legato a malattie dell’apparato respiratorio come la sinusite. Altre malattie  associate possono essere otite e faringite.

Se si è in presenza di un raffreddore che non passa unito ad un mal di testa continuo e che non dà tregua, localizzato nella parte alta della fronte, è molto probabile che si tratti di un mal di testa legato alla sinusite.

In questo caso è importante rivolgersi ad un medico ed evitare di curarsi da soli. Spesso infatti la sinusite è a sua volta “figlia” di allergie o raffreddori trascurati che danno seguito ad un’infiammazione dei seni paranasali, cavità presenti nelle ossa del viso che contengono il muco.

Il dolore in questo caso si trova in corrispondenza dei seni paranasali (vicino agli occhi o sulla fronte) e si respira con difficoltà. Quando ci si soffia il naso esce un muco denso e verdognolo, in questo caso ci si trova di fronte a sinusite acuta. Il muco del classico raffreddore è invece denso ma giallognolo mentre quello delle allergie è liquido.

La sinusite può essere acuta o cronica. La sinusite avuta si presenta a volte con febbre mentre la sinusite cronica è un fastidio che dura diverse settimane – anche tre mesi – con febbre bassa o assente. A seconda della zona in cui si sente dolore alla testa si classifica il tipo di sinusite (macellare, frontale, sferoidale, etmoidale) che deriva comunque sempre dall’infezione ai seni paranasali.

La sinusite può essere associata anche ad altro, come l’ipertrofia dei turbinati e i polipi nasali. Può manifestarsi come conseguenza di questo tipo di disturbi respiratori che portano ad un’infiammazione delle mucose. In questo caso è bene rivolgersi al medico per capire quale sia la causa del sintomo e trovare il rimedio che consenta di eliminare l’ostruzione respiratoria e di conseguenza anche la cefalea.

Come intervenire se la sinusite e il mal di testa non passano

Ci sono diversi rimedi che vanno da un invasivo intervento chirurgico soprattutto a causa dei polipi nasali) ad altre tecniche più moderne legate all’utilizzo dei laser. In quest’ultimo caso si tratta di un intervento che dura pochi minuti e viene eseguito dall’otorinolaringoiatra nel suo studio. Tramite laser, senza dolore e sanguinamenti, vengono eliminati i polipi o ridotto lo spessore delle membrane del naso che porta all’ipertrofia dei turbinati. Il paziente, con il respiro più libero e senza mal di testa, può tornare quindi alla sua vita precedente.

Nel caso di sinusite cronica con ristagno di muco si può intervenire invece con la nuova terapia Ballon Sinusplasty che consente di evitare l’uso del bisturi e di fastidiosi tamponi nasali. Quando il mal di testa è frequente è indicato l’intervento. In questo caso dopo una visita specialistica comprensiva di video fibroscopia del naso si può procedere a questa nuova terapia che dura circa mezzora e può essere eseguita in anestesia locale. Attraverso le narici viene introdotto nel naso e nei seni paranasali sede del ristagno del muco un catetere alla cui estremità c’è un palloncino sottile come un filo di capello. Questo viene gonfiato in corrispondenza del seno paranasale ostruito producenti una dilatazione permanente del corto di scarico delle secrezioni. Il catarro infetto poi viene e aspirato e i seni paranasali puliti. Terminata la pulizia il palloncino viene sgonfiato e rimosso. Una terapia non invasiva che fa respirare bene e ammalare meno.

A cura del Dottor Alessandro Valieri, specialista in otorinolaringoiatria