La rieducazione funzionale dell’orecchio permette al paziente con acufene di non percepire più fastidiosi rumori.

TRT (tinnitus retraing therapy) è un metodo utilizzato peri il trattamento degli acufeni. Esperienze cliniche preliminari hanno documentato elevata efficacia della metodica tanto da farle guadagnare una rapida diffusione nella maggior parte dei paesi occidentali.

Questo metodo associa l’utilizzo di un generatore di rumore a una terapia riabilitativa (counselling) e richiede la collaborazione di uno specialista otorinolaringoiatra e di un audioprotesista.

Tutti i pazienti che soffrono di acufene possono essere sottoposti al trt indipendentemente dalla causa degli acufeni (trauma acustico cronico, interventi chirurgici, calo di udito o ipoacusia, sordità, malattia di Meniere, stress).

Il generatore di suono viene utilizzato solo per un periodo limitato di tempo.

Il trt si è dimostrato particolarmente efficace anche nel trattamento della iperacusia, intesa come incrementata sensibilità ai suoni, che nel 40% dei casi è associata agli acufeni.

La terapia non può recare alcun danno al paziente e si è dimostrata efficace nell’80% dei casi trattati.

Bisogna comunque sottolineare che loudness e picco del tinnitus non si modificano durante il trattamento; dal punto di vista psicoacustico non vi è alcun cambiamento delle caratteristiche degli acufeni prima e dopo trt; ciò che viene modificato è la reazione negativa associata alla percezione dell’acufene.

Alla fine del trattamento quindi, il paziente non avvertirà più l’acufene come sintomo estremamente debilitante e avrà inoltre imparato a controllare le componenti emozionali ad esso associate, tanto da ridurre l’impatto emotivo complessivo che era causa della dimensione invalidante.

Trt: protocollo internazionale

  1. Valutazione iniziale
  2. Valutazione clinica
  3. Valutazione audiologica
  4. Diagnosi e categorie di trattamento
  5. Terapia di sostegno (counselling)
  6. Terapia del suono (fitting counselling)
  7. Follow up counselling
  1. Primo incontro dello specialista otorinolaringoiatra con il paziente; è una fase importante del trattamento e ha lo scopo di modificare il modo in cui il paziente considera il proprio acufene, attraverso una demistificazione del tinnitus finalizzata a neutralizzare le associazioni emozionali negative. Viene fatto capire al paziente che l’acufene non è qualcosa di “sbagliato” che accade nel suo organismo, ma semplicemente un suono naturale dovuto a una sovracompensazione del sistema uditivo. Infine il paziente riceve rassicurazione su come il trattamento proposto sia privo di qualsiasi danno biologico e/o effetto collaterale.
  2. Anamnesi: terapie chirurgiche e trattamenti medici già effettuati, esclusione di eventi patologici che possono manifestarsi con acufeni (es. malformazioni vascolari intracraniche, neurinoma dell’acustico, ecc.).
  3. Esami strumentali otorino generali (esame audiometrico tonale e vocale, DPOAE, impedenzometria, Loudness Discomfort Level) e specifici per l’acufene (picco e intensità, mono o plurifrequenziale, mono o bilaterale, asimmetria binaurale, livello minimo di mascheramento, misura dell’inibizione residua).
  4. Di fondamentale importanza nel trt  è l’esatta valutazione del paziente per attuare una classificazione appropriata: infatti la scelta del trattamento è basata sulla categoria nella quale il paziente viene inquadrato.

Le categorie (da 0 a 4) vengono stabilite in base alla presenza di acufene non     invalidante, invalidante, iperacusia, impatto con l’esposizione al suono, significato soggettivo dell’iperacusia, ipoacusia e alterazione della vita di relazione.

Categoria 0: assenza di iperacusia con acufeni a basso impatto sulla vita di tutti i giorni; il trattamento si basa esclusivamente sulla terapia di sostegno.

Categoria 1: assenza di iperacusia con acufeni parzialmente invalidanti; il trattamento si basa su terapia di sostegno e applicazione del generatore di suono.

Categoria 2: assenza di iperacusia con acufeni parzialmente invalidanti e ipoacusia tale da ridurre la qualità della vita di relazione; terapia di sostegno e utlizzo di speciali dispositivi acustici.

Categoria 3: presenza di iperacusia e di acufeni che non peggiorano dopo l’esposizione prolungata al rumore; il trattamento si basa su terapia di sostegno e applicazione del generatore di suono.

Categoria 4: : presenza di iperacusia e di acufeni che peggiorano dopo l’esposizione prolungata al rumore; categoria più difficile da trattare, che viene gestita come la categoria 3 ma il livello del suono emesso dal generatore è incrementato molto gradualmente e sotto monitoraggio continuo.

5.     La terapia di sostegno, parte essenziale del processo riabilitativo nei confronti degli acufeni è sempre una terapia individuale, mai di gruppo.

6.     Alla terapia di sostegno viene affiancata la terapia del suono mediante applicazione e messa a punto del generatore di suono, fornendo al paziente spiegazioni sul suo corretto utilizzo.

7.     Terapia di sostegno attraverso controlli del paziente a distanza nel tempo.

Trt: neuromodulazione ed adattamento quali efficaci rimedi

Questo trattamento ha l’obiettivo di decondizionare il paziente che soffre di acufeni, attenuandone il grado di consapevolezza e dominando i fattori emozionali responsabili della persistenza dell’acufene stesso.

Scopo di questa procedura non è la soppressione dell’acufene, i cui meccanismi chemio ed elettrogenetici sono ancora sconosciuti, bensì il “ricondizionamento” della sua percezione al fine di mitigare le sequele psico-affettive e neuro-vegetative che ne caratterizzano la dimensione invalidante.

Una parte importante del programma è rappresentata dalla terapia del suono, ovvero l’innalzamento del livello di rumorosità ambientale, attraverso l’utilizzo di un generatore  di suono, per ridurre il rapporto segnale/rumore dell’acufene e facilitare la desensibilizzazione.

Il rumore generato non deve mascherare l’acufene, ma creare un diversivo allo scopo di migliorare la tolleranza e ripristinare la funzione di “filtro” operata a livello cerebrale.

Il trt rappresenta pertanto una procedura riabilitativa mirata a rieducare l’area uditiva del cervello.

Acufene e arricchimento sonoro

 La terapia del suono ha lo scopo di aumentare la quantità di suoni a cui il paziente è esposto. Imperativo fondamentale di questo trattamento è “evitare il silenzio”.

In teoria, l’arricchimento dei suoni ambientali può essere attuabile in tutti i pazienti.

I generatori utilizzati dai centri specializzati per la cura degli acufeni permettono un controllo facile e preciso della quantità di tempo di erogazione sonora a cui il paziente è esposto, assicurando un ambito di frequenza relativamente ampio e stabile.

La stabilità della soglia sonora è particolarmente importante in quei pazienti che lamentano iperacusia, nei quali va attentamente controllata la quantità di suono somministrata.

L’utilizzo specifico della terapia del suono dipende dalla categoria di trt a cui appartiene il paziente e soprattutto dalla presenza o meno di iperacusia.

Nei pazienti con iperacusia la terapia sonora utilizza un generatore che desensibilizza gradualmente il sistema uditivo, iniziando con l’erogazione di suoni a bassa intensità, molto vicini alla soglia uditiva del paziente, per poi aumentare gradualmente in base al tipo di iperacusia e alla capacità di riabilitazione del paziente stesso.

Se non è presente iperacusia il livello sonoro ottimale da somministrare al paziente corrisponde al “mixing point” (intensità sonora in cui il paziente percepisce come uniti ma distinti il suono erogato e l’acufene) o subito sotto di esso.

Il generatore di rumore nel protocollo trt

 Diversi sono i tipi di generatori proposti, che possono essere associati ad apparecchi acustici in caso di grave ipoacusia L’importante è che il generatore risponda a precisi requisiti elettroacustici.

Le qualità del suono richieste sono:

­        Copertura di un’ampia gamma di frequenze, inclusa chiaramente quella degli acufeni

­

Essere il più neutro e stabile possibile

­Essere privo di associazioni emozionali

­Avere potenza sonora capace di raggiungere il mixing point

A differenza del classico mascheratore utilizzato con lo scopo di “coprire” completamente l’acufene e di sfruttare il fenomeno dell’inibizione residua, il generatore di suono nel trt serve a ridurre il rapporto segnale/rumore per facilitare le procedure di desensibilizzazione.

I vantaggi accreditati al generatore di rumore trt rispetto alle più comuni tecniche di arricchimento sonoro ambientale consistono nel fatto di poter disporre di uno stimolo a banda larga ben controllabile in relazione ai tempi di esposizione e intensità, nonché nella stabilità dei parametri di stimolazione che vengono personalizzati in ogni paziente.

Tutti gli elementi descritti rendono TRT una terapia sicura, efficace e che non richiede l’assunzione di farmaci attivi sul sistema nervoso centrale (ansiolitici, antidepressivi), di farmaci che alterano la pressione arteriosa (cortisone, diuretici) o di inutili integratori alimentari a base di vitamine e gingko biloba.

Scegliere uno specialista in otorinolaringoiatria che abbia formazione specifica nell’utilizzo della terapia trt aiuterà il paziente ad evitare terapie spesso prive di efficacia e gravate da importanti effetti collaterali, unitamente alla concreta prospettiva di guarire dal tormento psicologico degli acufeni.

A cura del Dottor Alessandro Valieri, specialista in otorinolaringoiatria