Muco giallo e catarro ci impediscono di respirare e sentire bene

Questi due nemici della buona respirazione spesso diventano anche antipatici ‘inquilini’ delle nostre orecchie, tanto che ci sembra di vivere perennemente in una bolla e la nostra priorità diventa una e una soltanto: liberarci di questi ospiti indesiderati che sono causa di cattiva respirazione nasale, nonché del fastidio, spesso doloroso, alle nostre orecchie. Come sciogliere, dunque, muco e catarro? Per trovare la soluzione giusta è opportuno fare un passo indietro e cercare di capire l’origine del problema, soprattutto quando tale problema si presenta spesso. 

Muco giallo dal naso e catarro fermo nelle orecchie possono, infatti, essere la spia di una malattia del naso più complessa di un comune raffreddore, ma risolvibile con altrettanta facilità, come ad esempio sinusite, ipertrofia dei turbinati o poliposi nasale.

Muco e catarro: di cosa stiamo parlando

Il muco è una sostanza sempre presente nelle vie respiratorie del nostro organismo, è prodotto dalla mucosa che riveste e protegge i tessuti interni del nostro naso e tende ad aumentare all’aumentare dell’infiammazione. Quando il muco si infetta, può trasformarsi in catarro: una sostanza non utile per l’organismo, che va quindi eliminata. Espellere il catarro, ricco di batteri, significa guarire più velocemente dall’infezione.

Naso chiuso, se i rimedi naturali non bastano…

Una cattiva respirazione nasale è spesso legata ad infiammazione o irritazione in corso all’interno delle cavità nasali. La mucosa interna si infiamma, si produce muco in eccesso e le nostre vie respiratorie si trovano intasate. Per curare questa irritazione spesso ci affidiamo a rimedi naturali. L’obiettivo, infatti, come abbiamo detto precedentemente, è espellere il muco che ostruendo il corretto passaggio dell’aria provoca la sensazione di naso chiuso e ci costringe, il più delle volte, a respirare a bocca aperta, esponendoci, tra l’altro, a tutte quelle infezioni che poi possono interessare anche la gola.

Esistono, al riguardo, rimedi naturali o omeopatici: oli essenziali a base di eucalipto e menta che possono essere utilizzati come anticongestionanti se inalati attraverso i fumenti di acqua calda nel quale ne viene sciolta qualche goccia. L’obiettivo è rendere il muco o catarro più fluido possibile e quindi più facilmente eliminabile. I fumenti, oltre a mantenere umide le cavità nasali – che in presenza dell’irritazione tendono a seccarsi – vanno proprio in questa direzione, rendendo meno compatto il muco. Possiamo poi bere bevande calde, magari con l’aggiunta di miele all’eucalipto (che ha effetto balsamico), perché i liquidi caldi e il miele aiutano a fluidificare; possiamo inoltre utilizzare in cucina aglio, curcuma e zenzero, tutti alimenti naturali in grado di ridurre i sintomi del raffreddore e di combattere le infezioni. Altro accorgimento è quello di umidificare l’aria, dato che l’aria troppo secca non agevola lo ‘scioglimento’ del muco. Questi rimedi, seppur utili e in grado di offrire un certo sollievo momentaneo, non garantiscono la risoluzione del problema, con il rischio che il muco non venga totalmente espulso e rimanga stagnante all’interno delle cavità nasali. Come vedremo, tale situazione tendente alla cronicizzazione può degenerare in un’infiammazione più grave che prende il nome di sinusite.

Dall’omeopatia agli spray nasali, antibiotici, cortisone: occhio agli effetti indesiderati e alla dipendenza

Se ci troviamo spesso a combattere contro il naso chiuso  e quindi contro il muco che non ci fa respirare e magari ci toglie anche il sonno è  probabile che il nostro raffreddore si sia via via cronicizzato in sinusite e quindi in una presenza importante di catarro che può anche finire con l’ostruire le orecchie. Inizialmente è probabile che tenteremo di risolvere il problema ‘naso chiuso’ utilizzando spray nasali decongestionanti per poi magari rivolgerci al nostro medico che non è escluso ci prescriva antibiotici o cortisonici.

Il rischio, in questi casi, oltre a tutte le controindicazioni legate all’assunzione di farmaci e in particolare di cortisonici per lunghi periodi, causa di svariati e anche importanti effetti collaterali – da quelli a carico dell’apparato cardiocircolatorio a quello gastrointestinale sino al sistema nervoso centrale, è che il nostro organismo tenda a sviluppare una  dipendenza (prima psicologica poi fisica) verso tali farmaci.

Dopo il naso si tappa l’orecchio: come mai e che fare?

Siamo riusciti a eliminare il muco dal naso ma avvertiamo l’orecchio tappato, oppure, grazie ai farmaci siamo tornati a respirare, ma dopo un mese siamo alle solite. Non è escluso, come avevamo anticipato, che la presenza reiterata di muco e catarro fosse dunque la spia di una problematica più complessa, ad esempio di un’infezione dell’orecchio (otite) che di solito appare a seguito di un raffreddore o un’altra infezione delle vie respiratorie.

Questo è il caso in cui l’orecchio medio è bloccato a causa dell’accumulo di muco. L’orecchio può essere tappato anche per via di una sinusite in atto, patologia che non passa da sola e va curata. A monte della sinusite spesso, peraltro, ci sono altre patologie.

Ad ostruire lo scambio d’aria tra naso e seni paranasali può essere infatti l’ipertrofia dei turbinati, una delle problematiche più comuni del naso. Un altro tipo di ostruzione che porta all’infiammazione della mucosa sono i polipi nasali. Occhio, dunque, a trascurare un comune raffreddore o un dolore persistente all’orecchio.

Con una visita dall’otorino potremmo scoprire che il dolore all’orecchio è dovuto al naso chiuso. L’ostruzione può infatti generare una pressione fastidiosa alla cavità del timpano. Polipi nasali, turbinati ingrossati e altre patologie del naso, come la sinusite cronica, possono quindi avere ripercussioni sull’udito.

Con la visita specialistica spazziamo via tutti i dubbi

Per venirne a capo è consigliabile, quindi, sottoporsi ad una visita specialistica otorinolaringoiatrica. La visita, indispensabile per indagare le cause alla base del processo infiammatorio viene oggi integrata da endoscopia e da video fibroscopia del naso e della gola. Una sottile videocamera, collegata ad un sistema di fibre ottiche, esplora il naso aiutando lo specialista a comprendere cosa generi l’infiammazione e come la si possa contrastare e prevenire. Una corretta e approfondita diagnosi permette inoltre di instaurare terapie preventive al fine di evitare l’insorgenza di patologie a carico di bronchi e polmoni.

Laser terapia indolore: naso e orecchie stappate

Nel caso in cui si scopra che il dolore all’orecchio è collegato ad una patologia del naso come la poliposi o l’ipertrofia dei turbinati, lo specialista può operare tramite un trattamento ambulatoriale indolore, veloce ed efficace: si tratta della laser terapia con radiofrequenza che, in pochi minuti, senza sanguinamento e senza applicazione di tamponi, è in grado di risolvere sia i problemi di respirazione sia quelli che, di conseguenza, questi portano alle orecchie.

Si tratta di un intervento non invasivo, spesso risolutivo al fine di evitare ricadute o di farci ricorrere di continuo all’assunzione di antibiotici, un intervento che viene eseguito senza anestesia generale e che è in grado di risolvere sia i problemi di respirazione, sia quelli che, di conseguenza, questi portano alle orecchie. La laser terapia consente l’eliminazione del muco e degli agenti infettivi e irritanti, ma soprattutto svolge un’importante azione preventiva e definitiva nei confronti dell’infezione o di eventuali cronicizzazioni.

A cura del Dottor Alessandro Valieri, specialista in otorinolaringoiatria